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L’Aceto Balsamico Tradizionale diventi patrimonio Unesco

Consorteria Aceto Balsamico, Spilamberto Modena

L’annuale pranzo della Consorteria dell’Aceto Balsamico di Spilamberto è stato un’importante occasione per ribadire il progetto più ambizioso: “Vorremmo vedere il Balsamico diventare patrimonio Unesco ed essere riconosciuto come bene culturale immateriale dell’umanità. La candidatura è stata presentata, ora è fondamentale la collaborazione delle istituzioni” ha sottolineato  il Gran Maestro Maurizio Fini.

La risposta è stata immediata, con l’appoggio incondizionato del sindaco di Modena Muzzarelli e quello del governatore Stefano Bonaccini, che hanno partecipato al pranzo: “Il Balsamico Tradizionale è un prodotto secolare e straordinario, che impreziosisce il paniere di ben 44 prodotti igp e dop che collocano la nostra regione al primo posto in Europa per numero di prodotti di qualità straordinaria e certificata. Modena peraltro, dopo quella di Parma, è la secondo provincia italiana per volume economico di igp e dop. Confermo il sostegno pieno della Regione Emilia-Romagna alla candidatura Unesco del Balsamico quale bene immateriale – assicura Bonaccini – Proprio giovedì scorso ho fatto presente all’Ambasciatore italiano presso l’Unione Europea Benassi e ai Commisari europei Schmit e Gentiloni la necessità che le istituzioni europee tutelino l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena e Reggio Emilia dop e l’Aceto Balsamico di Modena igp, minacciato da una legge della Slovenia che sdoganerebbe falsi balsamici”.

Acetaia Valeri fa parte della Consorteria dell’Aceto Balsamico di Spilamberto

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